Festa della Madonna di Piano di Campo
Una leggenda popolare vuole che la statua della Madonna di Piano del Campo fosse stata rinvenuta nel tronco cavo di una quercia, che si trovava nella località di campagna di Piano del Campo appunto, poco distante dal centro abitato di Oliveto Lucano.
Venne fatta costruire una cappella proprio nel punto in cui vi era l’albero, e dentro vi fu posta la statua; ma, sempre secondo la leggenda, nella stessa cappella la quercia ramificò.
L’analisi delle interviste fatte ad un campione di persone tra i 50 ed i 90 anni ha permesso la seguente ricostruzione di come si svolgesse la festa in passato.
Tutto il mese di maggio era dedicato alla Madonna.
La prima domenica gli uomini si adoperavano per aggiustare la strada che collega il paese alla cappella, (perché, essendo una strada di campagna, risentiva delle intemperie invernali), mentre le donne, dopo aver girato tutte le case del paese per chiedere del cibo da offrire per la Madonna, preparavano da mangiare agli uomini, e si restava tutto il giorno in campagna. Quella stessa sera iniziava il rosario cantato.
La seconda domenica si andava a Piano di Campo per portare la statua in paese.
La terza domenica si svolgeva la festa in paese; la processione era molto lunga, anche perché c’era l’usanza che quasi tutte le famiglie facessero un altarino in onore della Madonna, e, ad ognuno di questi, ci si fermasse a pregare.
Inoltre era in questo stesso giorno che la statua veniva riportata nella sua cappella; poiché tale statua veniva trasportata a braccia, lungo il tragitto vi erano degli altarini in pietra, per consentire ai portatori di statua di riposarsi. Una volta arrivati, era prassi fare tre giri intorno alla cappella, prima di riportarvi dentro la Madonna.
Il sabato successivo le donne andavano in campagna per fare le “verginelle”, coroncine fatte con cespugli di rosa selvatica, che l’indomani bambine e ragazzine vestite di bianco avrebbero portato in testa.
Il giorno successivo, detto “Ottava della Madonna” ci si preparava per andare a Piano di Campo e nel tragitto si cantava il rosario delle verginelle.
In questa occasione si pranzava tutti insieme nei pressi della cappella, si svolgevano dei giochi, in particolare le corse dei cavalli, si cantava e si ballava. Nel pomeriggio si accendeva un fuoco e vi si radunavano attorno tutti gli animali; poi vi si portava la statua di S. Antonio Abate, protettore degli animali, (che sta sempre nella cappella) e si procedeva alla benedizione delle messi.
Questo stesso giorno, c’era anche un’altra usanza: chi aveva un figlio piccolo chiedeva a una persona verso cui nutriva particolare stima, di alzare il bambino verso la statua di S. Antonio: in questo modo tra le persone interessate veniva a crearsi una forma di “comparizio” , in cui il padrino era detto “compare di Sant Antun”.
Le modalità con cui si svolge la festa oggi sono un po’ diverse rispetto al passato.
La prima domenica di maggio si va a prendere la statua in campagna, e quando la processione giunge alla Chiesa Madre si celebra la Santa Messa. La sera inizia il rosario cantato. Tale rosario si canta dalla prima domenica di maggio (giorno in cui si va a prendere la Madonna e la si porta in paese) fino alla fine del mese. Si cantano cinque rose; alla fine di ognuna si canta il “GLORIA AL PADRE”. Segue la lettura del mistero e il “PADRE NOSTRO” cantato, e poi si ricomincia. Alla fine della quinta rosa si canta invece il “SALVE REGINA” popolare, a cui seguono le invocazioni alla SS.ma Vergine.
A conclusione, uno dei canti popolari per la Madonna di Piano del Campo, a cui segue sempre la strofa d’appendice, che costituisce un saluto alla Madonna, fatto poco prima di uscire dalla Chiesa.
“Bunaser Madonna mija e
lu fior di ogne dija
lu fior ‘tutti li Santa
ma bunaser Madonna Sant”
La terza domenica si svolge la festa in paese.
Nel giorno dell’Ottava, la statua non è più portata a braccia, ma trasportata su un carro, addobbato con drappi di stoffa e fiori, appositamente predisposto da una famiglia in segno di devozione; la processione è aperta dalle verginelle, cui seguono le cente, la statua della Madonna e infine i fedeli. Nel tragitto, in prossimità di uno degli ultimi altarini in pietra, c’è l’incontro tra la statua della Madonna e quella di S. Antonio Abate, che si unisce alla processione.
Si prosegue facendo un solo giro intorno alla cappella, entro la quale dopo, si celebra la Messa. Dopo la funzione, c’è la consuetudine di visitare il Cimitero, adiacente alla cappella, e successivamente si benedicono le messi, gli animali, automobili, anelli.
Non c’è più la consuetudine di passare tutto il giorno in campagna.