Festa del Maggio e della Cima
L’evento più rilevante che si svolge nel piccolo centro è, senza dubbio, la festa del “Maggio” dedicato a S. Cipriano, Patrono di Oliveto Lucano; tale festa, tramandata di generazione in generazione da diversi secoli, ne caratterizza l’identità, la cultura e la fede.
La festa del “Maggio” viene considerata una “cerimonia propiziatrice di fecondità e benessere” durante la quale viene celebrato il matrimonio tra due alberi: il primo detto “il Maggio” è un albero di cerro considerato il più alto e dritto tra quelli presenti nel bosco di “Gallipoli – Cognato”; il secondo detto “la Cima” rappresenta, invece, la chioma di agrifoglio più bella e frondosa.
La festa trova avvio già a partire dal mese di maggio allorquando numerosi volontari si recano nel bosco di “Gallipoli – Cognato” per procedere alla scelta dei due alberi tra i tanti presenti nel bosco in osservazione, già da tempo, dagli anziani esperti del paese detti “Maggiaioli”. Tra i tanti alberi nel bosco, ne viene scelto solamente uno: quello che, a detta dei “Maggiaioli”, risulta essere il più bello e il più dritto di tutti, proprio come uno sposo pronto allo “sposalizio” con la sua sposa. La scelta dei due alberi e, quindi, degli “sposi”, avviene sempre in zone boschive diverse stando a simboleggiare l’assenza di legami di parentela tra gli alberi stessi.
Nella prima domenica del mese di agosto si procede, ad opera di esperti boscaioli, all’abbattimento della pianta del “Maggio” in un clima generale di allegria e festosità. Subito dopo l’abbattimento, il “Maggio” viene completamente privato dei suoi rami e trasportato, con l’aiuto dei “Trattoristi”, agricoltori locali accorsi volontariamente, in località “Piana Torcigliano”; tale località trovasi in prossimità del sito archeologico di “Monte Croccia” risalente al IV-VI sec. a.C. e al complesso megalitico de “La Petra de la Mola”, dai quali è possibile ammirare splendidi panorami, trovandosi a 1050 metri di altitudine.
Passeranno solamente pochi giorni dall’inizio della festa vera e propria. La sera del 9 agosto, i ragazzi del paese con gli amici accorsi da diverse località d’Italia e dall’Estero, si avviano, in un clima di festosità collettiva, verso il bosco di “Gallipoli – Cognato”; lì passeranno la notte tra canti e balli popolari consumando prodotti tipici del posto per poi trovarsi pronti, l’indomani mattina, per il taglio della “Cima”.
La mattina del 10 agosto i giovani vengono raggiunti da alcuni anziani del paese, conservatori rispettosi della tradizione e, tutti insieme, si recano nel bosco alla ricerca della “Cima” più grande; una volta individuata la “Cima”, una pianta di “agrifoglio” di circa 10 metri, la stessa viene, prima abbattuta e, poi, trasportata a spalle dai giovani accorsi.
Dopo qualche chilometro, verso l’ora di pranzo, la “Cima”, proprio come una sposa, arriva, attesa da diversa gente, in località “Piana Torcigliano” e qui, avviene, per la prima volta, l’incontro con lo sposo.
La sera, dopo la S. Messa, sfila, per le strade del paese, la solenne processione in onore di S. Rocco venerato al pari di S. Cipriano, Patrono del piccolo centro abitato.
Nella mattinata del 12 agosto, gli esperti continuano i lavori preparatori per l’innalzamento del “Maggio”: procedono, innanzi tutto, all’innesto della “Cima”; ai suoi rami vengono attaccati alcuni santini mentre, sulla sua sommità, viene legato un mazzo di fiori, aventi entrambi lo scopo di fungere da premi per la successiva scalata; subito dopo, con un complicato e faticoso meccanismo di “Funi” ed “Argani” si procede all’innalzamento del “Maggio” a 45 gradi.
Verso mezzogiorno, subito dopo la S. Messa, ha inizio la solenne processione in onore di S. Cipriano; precedono il Santo Patrono
giovani donne che portano sulla testa, a titolo devozionale, le “Cente”, complesse costruzioni di candele, nastri e fiori.
Il corteo si dirige, passando per la Piazza, in località “Dietro La Niviera” e, qui, alla presenza di S. Cipriano e S. Rocco, il “Maggio” viene completamente innalzato.
Completata la fase di innalzamento, il “Maggio” viene scalato da ragazzi esperti che, quasi in segno di sfida, mostrano ai presenti la loro abilità e la loro devozione sotto gli occhi benevoli del Santo Patrono.
Si ringrazia Andrea Semplici per le splendide foto donate alla Pro Loco